Il paradiso vicino a noi
[🌊 BluMed #28] Tre Paesi, nove specie magnifiche, un Santuario: tutta la bellezza e l'importanza di Pelagos
Hai mai avuto la fortuna di vedere un capodoglio o un delfino nel cuore del Mediterraneo? E se così non fosse, quanto è bello comunque guardare la distesa d’acqua del nostro mare pensando a tutta la vita che c’è sotto?!
A volte credo che sia quasi più emozionante non vedere, viaggiare con l’immaginazione. Ma la mia è solo l’idea romantica di chi vorrebbe lasciar tranquille le meravigliose creature che popolano questi luoghi. Perché, in realtà, per il bene del mare dobbiamo “vedere”, nel senso di conoscere.
Ecco perché voglio parlarti di uno straordinario angolo di mare, unico al mondo: il Santuario Pelagos. Una grande area marina protetta di oltre 87mila chilometri quadrati, che offre rifugio e nutrimento a creature eccezionali. Un paradiso vicinissimo a noi, tra Liguria, Corsica e Sardegna.
Un accordo internazionale per la biodiversità
Facciamo un salto indietro nel tempo. Già il Principe Alberto I di Monaco, il "Principe dei Mari", osservava stupito e ammaliato l’abbondanza di cetacei nelle acque davanti al suo palazzo. Affascinante, vero? Soprattutto perché proprio queste prime osservazioni, unite a decenni di ricerche scientifiche, hanno portato alla nascita di Pelagos, un santuario internazionale istituito con un accordo multilaterale tra Francia, Italia e Principato di Monaco, firmato nel 1999. Un progetto lungimirante se pensiamo a quante aree marine protette dovrebbero esserci e ancora non ci sono.
L’obiettivo è uno solo e quanto mai vitale: garantire uno stato di conservazione favorevole per i mammiferi marini e il loro habitat, proteggendoli dall’impatto negativo delle attività umane.

Le 8 (+1) meraviglie del Mediterraneo
Ma torniamo alla vita che c’è sotto le onde, quella di cui parlavo all’inizio. In questa straordinaria porzione di Mediterraneo, vivono ben 8 specie di cetacei:
la magnifica balenottera comune, uno dei più grandi mammiferi della Terra
il gigante dei mari, sua maestà il capodoglio
il misterioso e schivo zifio
il socievole globicefalo
il curioso e giocoso grampo
il tursiope, noto anche come delfino dal naso a bottiglia
l'elusivo e ormai raro delfino comune
la vivace e divertente stenella striata.
Talvolta, con molta fortuna, fa capolino anche la nona meraviglia: la purtroppo rara foca monaca, simbolo vivente della fragilità di questi habitat.
Perché questo tesoro è in pericolo?
Nonostante la sua straordinaria bellezza e biodiversità, il Santuario Pelagos non è immune ai rischi del nostro tempo. Il traffico navale nel Mediterraneo è estremamente intenso e rappresenta ben il 13% del traffico mondiale, pur coprendo solo una minima frazione degli oceani. Questo espone balenottere comuni e capodogli a frequenti collisioni con imbarcazioni, spesso fatali. Inoltre, molte specie marine, inclusi i cetacei, finiscono accidentalmente intrappolate nelle reti da pesca non selettive.
Un altro problema importante è il turismo nautico non sostenibile, con attività come il whale-watching praticato senza regolamentazione e l’utilizzo di imbarcazioni veloci che causano stress e disturbi ai cetacei, alterandone comportamenti e mettendo a rischio la loro sopravvivenza.
L’inquinamento, sia chimico che acustico, con plastiche e altre sostanze nocive, compromette ulteriormente la salute e la capacità riproduttiva dei cetacei, già vulnerabili ai cambiamenti climatici. Le temperature marine in aumento influenzano infatti la distribuzione delle prede, rendendo più complicato per questi animali procurarsi il nutrimento necessario e aumentando la loro vulnerabilità alle malattie.
Come possiamo proteggere questo paradiso marino?
Proteggere il Santuario Pelagos è possibile ed è una missione condivisa in cui ciascuno di noi può fare la propria parte. Chiunque navighi in queste acque può diventare Ambasciatore Pelagos, rispettando e promuovendo il Codice di Buona Condotta nelle proprie attività marine.
Ogni avvistamento di cetacei può essere segnalato alle autorità competenti per contribuire a raccogliere dati preziosi per la ricerca e la conservazione di queste specie. È possibile anche sostenere direttamente il Santuario con una donazione al Fondo Volontario Pelagos, che finanzia concretamente le attività previste dal Piano di azione.
Infine, chi organizza progetti o eventi legati al mare può richiedere il patrocinio Pelagos, utilizzando il logo ufficiale per diffondere sensibilizzazione e responsabilità ambientale. Allo stesso modo, i Comuni che fanno parte del Santuario possono firmare la Carta di Partenariato, impegnandosi attivamente in iniziative di protezione e tutela.
Il Santuario Pelagos non è solo un luogo protetto: è un patrimonio comune che richiede l’impegno e la partecipazione di tutti noi.
Sei pront* a guardare con occhi nuovi questa magica porzione di Mediterraneo? Se hai mai incontrato uno di questi straordinari mammiferi marini e vuoi raccontarmelo, scrivimi! Ti leggo con piacere.
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Da leggere - Le regine dell'abisso: Come la vita delle balene ci svela il nostro posto nel mondo. Un libro appassionante per entrare in simbiosi con questi esseri viventi unici.
Da conoscere - Un nuovo alieno nei mari italiani. Nelle acque di Lampedusa è stata trovata la triglia tropicale del Mar Rosso.
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