Pescare bene, stare meglio
[🌊 Blu Mediterraneo #3] Di pesca sostenibile e del circolo virtuoso delle scelte consapevoli
Parliamo del tesoro del nostro mare. Parliamo di pesci, cuore pulsante dell’ecosistema ma anche storia e tradizione della nostra alimentazione. Ho scelto questo tema perché sono appena terminate le Settimane della Pesca Sostenibile, promosse da MSC Marine Stewardship Council, organizzazione non profit che promuove la salute degli oceani attraverso un programma dedicato proprio alla pesca sostenibile.
Una campagna che nel 2023 ha come tema “Io scelgo per gli oceani” e pone l’attenzione proprio sul nostro ruolo di consumatori. Per ricordarci che scegliendo prodotti ittici certificati possiamo innestare un circolo virtuoso che protegge la salute degli ecosistemi marini e tutela pescatori e aziende della filiera ittica che operano nella legalità e nel rispetto dell’ambiente.
Col tempo siamo diventati più consapevoli degli effetti positivi che la pesca sostenibile e il consumo responsabile possono avere sulla salute del mare, ma c’è ancora tantissima strada da percorrere per proteggere le risorse ittiche globali.
E allora vediamo insieme dati, riflessioni e azioni che possono esserci d’aiuto per mettere in moto quel cambiamento positivo che tutti noi vogliamo per il nostro bel Mare.
🎣 Pesca sostenibile
Qualche numero per inquadrare meglio la questione. Perché sostenibilità non vuol dire necessariamente rinunce, anzi. Potremmo addirittura pescare di più e stare meglio se solo lo facessimo nel modo giusto.
Pescare sostenibilmente e porre fine alla pesca eccessiva potrebbe far aumentare la produzione annuale globale di pesce di 16 milioni di tonnellate, sufficienti a soddisfare il fabbisogno proteico di 72 milioni di persone in più all’anno.
Nel 2022 nel mondo hanno sofferto la fame tra i 690 e i 783 milioni di persone. Ma secondo le ultime stime, se tutta la pesca globale fosse gestita in modo sostenibile, con il pescato aggiuntivo si potrebbero prevenire carenze di ferro in 4 milioni di persone e carenze di vitamina B12 in 18 milioni di persone. Ciò può contribuire ad alleviare l'anemia, un problema di salute pubblica globale che colpisce quasi la metà dei bambini al di sotto dei cinque anni e il 40% delle donne in gravidanza.
L'aumento potrebbe anche contribuire a eliminare le carenze di zinco e calcio rispettivamente in più di 2,5 e 24 milioni di persone, mentre aumenterebbe l'assunzione di vitamina A per 5 milioni di persone. Per fare un esempio tangibile, la carenza di sola vitamina A è la principale causa di cecità prevenibile nei bambini.
🐟 Blue Food
Tutti questi nutrienti sono meglio assorbiti dall’organismo proprio quando sono assunti tramite i Blue Food, gli alimenti che provengono dall’acqua (oceani, laghi e fiumi). Inoltre gli scienziati del Blue Food Assessment hanno rilevato che cibi come alghe, bivalvi, salmone e piccoli pelagici (sardine, sgombri e acciughe) ottenuti tramite la pesca hanno, oltre ai più alti benefici nutrizionali, un minor impatto ambientale rispetto alla maggior parte degli alimenti di origine animale allevati sulla terraferma. Massimizzare gli effetti di pesca sostenibile e Blue Food ci avvicina quindi agli obiettivi della Blue Transformation, la strategia della FAO1.
“I sistemi alimentari globali sono quanto mai sotto pressione” spiega Francesca Oppia, direttrice del programma MSC in Italia. “Con la popolazione mondiale destinata a raggiungere i 10 miliardi di persone entro il 2050, è imperativo rafforzare il ruolo dei Blue Foods per la sicurezza alimentare globale. Per fare questo è necessario riconoscere il valore della pesca sostenibile attraverso scelte precise a sostegno dei pescatori che gestiscono le risorse ittiche in modo sostenibile. Queste scelte riguardano tutti: governi, pescatori, aziende della filiera ittica e consumatori finali”.
🇮🇹 L’Italia e il Mediterraneo
E infatti recentemente Federpesca e MSC hanno avviato una collaborazione con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle attività di pesca italiane. Questo perché nel Mediterraneo risulta sfruttato oltre il limite massimo biologico ben il 71% delle popolazioni ittiche.
Se consideriamo che l’Italia consuma più pesce della media europea, come sottolinea Francesca Oppio abbiamo una doppia responsabilità: ambientale, verso la salute delle risorse e degli ecosistemi, e sociale, verso i Paesi da cui importiamo, che sono per lo più in via di sviluppo.
“Possiamo davvero fare la differenza per le comunità locali promuovendo il consumo di prodotti ittici da pesca sostenibile, che può assicurare a queste comunità la sopravvivenza a lungo termine della propria fonte di sussistenza”.
Pescare meglio e in modo sostenibile significa dunque poter pescare di più e avere un impatto positivo a livello ambientale e sociale.
Ma tutto questo ragionare non ti ha messo un pochino di fame? Chiudo lasciandoti una ricettina buona, mediterranea e sostenibile per il tuo prossimo pranzo: polpo in umido.
Buon appetito e buon mare!
🌊 Onde
Un po’ di cose portate dalla marea…
La notizia #1 - Pesca illegale con palamito: meno 70% grazie a Guardia di Finanza e Sea Shepherd. Risultati impressionanti per l’operazione congiunta nel sud Tirreno.
La notizia #2 - Coralli da record, sotto osservazione rifiuti marini e specie aliene. La fotografia dei mari italiani nel monitoraggio di SNPA ci fornisce motivi per sorridere, ma anche preoccupazioni su cui intervenire subito.
La foto bella - L’Argonauta che ha vinto l’Ocean Photographer of the Year. Una gallery con le foto più emozionanti dal mondo del mare.
La mostra - Only One di Marevivo non è solo una campagna sulla transizione ecologica, ma anche una mostra. In questa pagina sul sito della fondazione puoi sfogliarne i contenuti.
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Blue Transformation - Roadmap 2022–2030. A vision for FAO’s work on aquatic food systems.