Conoscere, per amare e proteggere
[🌊 Blu Mediterraneo #8] Prima puntata della rubrica "Voci del Mare": facciamo un tuffo nelle profondità marine con le parole di Andrea Spinelli, un vero custode dei nostri oceani
Come anticipato prima di Natale, tra le onde di Blu Mediterraneo troveranno spazio anche le parole di chi ha fatto del mare la propria vita e di chi si impegna quotidianamente per proteggerlo e valorizzarlo. Una rubrica che ho scelto di chiamare “Voci del mare”.
È arrivato il momento di inaugurarla. E lo facciamo immergendoci nelle profondità del mare attraverso le parole di un vero custode dei nostri oceani: il biologo marino e ricercatore scientifico Andrea Spinelli. Parlare con lui è davvero come fare un tuffo in un oceano di conoscenza e passione. Seguiamo l’onda quindi e scopriamo cos’ha da raccontarci sui tesori del mare.
Non potevo cominciare senza chiedere com’è iniziata questa meravigliosa avventura blu, diventata una passione e un lavoro. Andrea ci racconta di come l'amore per il mare sia scaturito fin dall’infanzia, influenzato dal papà e dalle avventure subacquee in Sicilia: “Il mio amore per il mare nasce da bambino, grazie alla mia famiglia, soprattutto mio padre, subacqueo e grande amante del mare, che ha portato me e mio fratello - sin da piccoli - con lui sott'acqua, prima in apnea e poi con le bombole, esplorando i fondali della nostra amata Sicilia. È così che è cominciato tutto, sono tanti i ricordi, penso che la mia infanzia e quella di mio fratello siano state segnate dall'amore che ci è stato trasmesso dai nostri genitori, per il mare, e verso tutte le creature che ci vivono. Sono certo che si tratta dell'ingrediente fondamentale che mi ha permesso di dedicargli, ad oggi, la mia vita e di farne anche il mio lavoro”.
E la vita quotidiana di un biologo marino è un mosaico di avventure e sfide. Ecco come si delinea il suo impegno nella conservazione delle specie marine e nel recupero ambientale, nel suo ruolo alla Fondazione dell'Oceanografico di Valencia: “Sono un biologo ed ecologo marino, durante il mio percorso di studi mi sono dedicato soprattutto allo studio degli habitat marini, delle specie che ci vivono e di quelle che purtroppo attualmente stanno soffrendo i cambiamenti del nostro mare, legati alle attività umane. Ad oggi, sono ricercatore presso la Fondazione dell'Oceanografico di Valencia dove mi dedico alla conservazione di specie marine a rischio (tartarughe, cetacei, squali, cavallucci marini, coralli) e al recupero ambientale di ecosistemi marini minacciati”.
Per chi ama il mare, la curiosità per un lavoro come quello di Andrea è tantissima. E così gli ho chiesto di cosa si sta occupando nello specifico in questo periodo. “In questi ultimi 3 anni mi sono dedicato ad alcuni progetti scientifici di recupero di reti fantasma con mio fratello Marco, documentarista e fotografo. Insieme abbiamo deciso di raccontare alcune problematiche come quella delle reti fantasma, della pesca di squali e di altre minacce che sono poco conosciute, con l'obiettivo di sensibilizzare il piú possibile le persone al rispetto del mare. Inoltre dalla Fondazione dell'Oceanografico di Valencia mi dedico all'esplorazione e studio della biodiversitá del Mediterraneo con la speranza di rinvenire luoghi del nostro bacino, ad oggi, ancora protetti naturalmente. Una speranza per il nostro futuro”.
Come emerge dalle parole di Andrea, affrontare i pericoli che minacciano il mare è una responsabilità che ci coinvolge tutti. Da professionista e da amante della natura, tiene a sottolineare l'importanza dell'educazione e della condivisione delle conoscenze: “Sono tanti i rischi e le problematiche che circondano, negativamente, i nostri mari. L'inquinamento da plastiche/microplastiche, il cambiamento climatico, il sovrasfruttamento delle risorse ittiche e l’incapacità di ampliare notevolmente le zone protette dei nostri oceani sono le cause che stanno arrecando i danni peggiori ai nostri ecosistemi marini. Tutte hanno un fattore comune, l'essere umano, però, per fortuna i nostri mari hanno una grande capacità di resilienza, ovvero di rigenerarsi se protetti e custoditi. Per fare ciò però è necessario un cambio di rotta, che sembrerebbe ad oggi, sia iniziato anche se lievemente...”
Quello che ognuno di noi può fare è educare, condividere queste idee con le persone che ci sono vicine, familiari, amici, conoscenti, perché conoscere ci aiuta ad amare e di conseguenza a proteggere, come Jacques Cousteau ci ha insegnato.
Nonostante le difficoltà, c’è ancora speranza. Anzi, è più corretto dire luoghi di speranza nei nostri mari. Andrea condivide con noi una luce per il futuro degli ecosistemi marini. "Esistono ancora zone dei nostri oceani e mari quasi del tutto sconosciute, che possono essere speranza per il futuro, luoghi dove si genera la vita dei nostri ecosistemi. Uno di questi posti misteriosi si trova per l'appunto nel nostro amato Mar Mediterraneo, dove ho avuto la grande fortuna di osservare, studiare e documentare fondali ancora ricchi di vita. Si tratta di Skerki, una catena montuosa sommersa tra Africa e Italia, e la Missione organizzata insieme a mio fratello, la Fondazione Oceanografico e un meraviglioso team formato da Jimmy, Juan, Riccardo e Bernardo, ci ha permesso di scoprire un luogo ad oggi quasi del tutto sconosciuto che potrebbe essere il fulcro generatore di vita del nostro Mediterraneo".
Per finire, ho chiesto ad Andrea di suggerirci alcune risorse per approfondire la nostra conoscenza e passione per il mare. "La vita sul nostro Pianeta con David Attenborough - disponibile su Netflix - penso che trasmetta perfettamente il momento storico che sta vivendo il nostro Pianeta e soprattutto quanto siamo colpevoli e fondamentali per il futuro. E poi, personalmente, ci tengo a invitarvi a guardare 'Missione Euridice' - disponibile su Prime Video - il documentario che ha permesso a me e mio fratello di realizzare un sogno, ovvero recuperare una tonnellata di reti fantasma dal mare della nostra amata Sicilia".
Ringrazio ancora Andrea Spinelli per la disponibilità e per le parole che ha condiviso con noi. Non so te, ma io mi sento ancora più ispirato e innamorato del nostro grande polmone blu. Il mare è un mondo affascinante e misterioso, un patrimonio che dobbiamo proteggere con ogni nostro sforzo.
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🌊 Onde
Un po’ di cose portate dalla marea…
Voci del mare - Puoi seguire Andrea Spinelli su Instagram dove mostra e racconta il suo prezioso lavoro attraverso immagini meravigliose, ma anche su LinkedIn dove è stato nominato tra le Top Voices Ambiente 2023 proprio per i contenuti interessanti che puntualmente condivide con tutti noi.
La bella notizia - Il Cile è il primo Paese al mondo a firmare il Trattato Onu sulla protezione dell’Oceano globale. Perché il trattato entri in vigore è necessario che aderiscano almeno 60 Paesi. È solo l’inizio dunque, ma serviva qualcuno che aprisse le danze!
La ricerca - Il livello del Mediterraneo sale a velocità tripla, rispetto alle stime. Lo studio di tre ricercatori italiani rivede al rialzo le stime fatte finora. In futuro oltre 38.500 chilometri quadrati di coste saranno a rischio inondazione.
La meraviglia - Non ti spoilero di che pesce si tratta, ma guarda quanto è bello!
Il libro - Rotte del mare. Storie di acqua e terraferma. Un bel libro, pieno di curiosità, che racconta i viaggi dell'umanità e della natura attraverso i mari fin dai tempi antichi. Sì perché non c’è mica solo Colombo con le sue Caravelle!
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