La natura ha i suoi tempi, anche sotto le onde
[🌊 BluMed #21] Non è complicato: basta ricordarsi che il mare non è un supermercato aperto 24/7.
Immagina di entrare in un supermercato a dicembre e trovare fragole fresche. Va detto che ormai siamo (ahimè) abituati a trovare praticamente sempre tutto, ma ti suonerebbe strano, vero? Eppure quando si tratta di pesce, spesso non ci facciamo le stesse domande. Come se il mare fosse un grande frigorifero sempre pieno di tutto, in ogni stagione. Ma non è così. E il nostro Mediterraneo ne è l’esempio perfetto.
Il mare ha i suoi ritmi, le sue stagioni, i suoi cicli naturali. Ogni specie ha il suo momento migliore, proprio come la frutta e la verdura. Solo che questi ritmi sono nascosti sotto le onde e noi, che non li vediamo, ce ne dimentichiamo troppo spesso.
Mentre a Baku è in corso la COP29, dove i grandi del mondo dovrebbe prendere decisioni importanti per la salvaguardia del nostro Pianeta (ma temo non sarà così), voglio parlarti di stagionalità del pesce. Perché? Perché i cambiamenti positivi che desideriamo si innescano anche - e soprattutto - grazie ai nostri piccoli comportamenti quotidiani. E conoscere questo aspetto del nostro mare può aiutarci a fare scelte molto più consapevoli e… gustose!
Se non ci aiutano i “big” della Terra, aiutiamoci noi!

Perché è importante scegliere il pesce di stagione?
Non è solo una questione di tradizione o di filosofia. Quante volte ti è capitato di mangiare pesce che sapeva di poco o nulla? E quante di avere lo scrupolo che magari era frutto di pesca intensiva?
I motivi per scegliere pesce di stagione sono sostanzialmente due:
mangiamo un alimento molto più buono e gustoso;
rispettiamo il ciclo della natura.
Scegliere il pesce di stagione significa quindi portare in tavola un prodotto che è nel suo momento migliore. Pensa alle acciughe: tra giugno e settembre la loro carne diventa più succosa e gustosa. Non è magia, è semplicemente il periodo in cui trovano più plancton da mangiare.
Ma c'è di più, ovviamente. Le risorse del mare non sono infinite, anche se spesso ce ne dimentichiamo. La FAO continua a lanciare l'allarme: alcune specie sono sempre più a rischio per colpa della pesca intensiva.
È come se andassimo a raccogliere tutti i frutti di un albero prima che possano maturare i semi - alla lunga, non resterebbe più nulla.
Cosa succede quando si pesca fuori stagione?
Dal supermercato di prima, passiamo ora a una bellissima festa: immagina di entrare nella stanza e interromperla proprio nel momento clou. Ecco, è ciò che succede quando peschiamo durante il periodo riproduttivo: interrompiamo un ciclo vitale nel suo momento più importante. E non è solo questione di una singola specie: ogni pesce che viene pescato "fuori tempo" è parte di una catena molto più grande, fatta di prede e predatori.
C'è poi il grosso problema del "bycatch", termine che nasconde una realtà preoccupante: mentre peschiamo una specie, ne catturiamo accidentalmente altre che magari sono nel loro periodo riproduttivo. Molte non sopravvivono una volta rimesse in mare.
La stagionalità del nostro mare
Ma veniamo alla tavola… Un po’ per concederci una parentesi di gusto, un po’ per familiarizzare con la stagionalità del pesce e quindi adattare le nostre abitudini.
Ogni stagione nel Mediterraneo porta con sé i suoi sapori. La primavera è il risveglio del mare: le alici iniziano il loro periodo migliore, che durerà fino all'autunno inoltrato. È il momento perfetto anche per la gallinella, un pesce forse meno conosciuto ma che ci accompagnerà per tutta l'estate. Così come palamita, sarago e spigola, che inaugurano la loro stagione che si estenderà nei mesi caldi.
L'estate è un'esplosione di vita sotto le onde. Alle specie primaverili si aggiungono nuovi protagonisti: l'aguglia, la lampuga, l'orata che ritroveremo anche in autunno. La sardina e la sogliola completano questo ricco periodo, insieme alla ricciola che inizia la sua stagione e che va avanti anche nei mesi successivi.
Quando le temperature iniziano a calare, il mare non è da meno. L'autunno porta con sé l'alalunga, mentre spigola e gallinella continuano a essere nel periodo migliore. È il momento d'oro per la triglia e il rombo chiodato, che ci accompagneranno fino all'inverno. I saraghi danno gli ultimi assaggi della loro stagione.
L'inverno ha i suoi tesori nascosti: mentre polpo e seppia raggiungono la consistenza perfetta, le vongole veraci sono al massimo del sapore. Pensavi fossero perfette solo d’estate per il classico spaghetto, eh... La sardina torna a trovarci, mentre la triglia conclude il suo ciclo.
Ma il mare è generoso e in realtà molte specie del Mediterraneo ci accompagnano tutto l'anno. A quelle citate si affiancano il cefalo, la mormora, il nasello, l’occhiata, il pagello, il pesce San Pietro, lo scorfano, il sugarello e molti altri… Perché quest’elenco? Per riflettere sulle tante alternative che abbiamo ed evitare di ricadere sempre sui soliti pesci, alimentando “mode” che innescano la sovrapesca.
Come fare la spesa giusta
Non serve essere esperti per fare scelte consapevoli. Basta iniziare facendo qualche domanda al tuo pescivendolo di fiducia. Chi lavora con il mare dovrebbe conoscere (e rispettare) i suoi ritmi e può darti consigli preziosi non solo sulla stagionalità, ma anche su come cucinare al meglio ogni specie. Se ti accorgi però che per “lui” va sempre bene tutto, non c’è differenza tra stagioni e specie, allora forse è il momento di cambiare pescivendolo!
Se invece fai la spesa al supermercato, dai un'occhiata alle etichette: origine e metodo di pesca sono informazioni che possono guidarti. Scegliere prodotti locali non solo riduce l'impatto ambientale dei trasporti, ma sostiene anche le piccole comunità di pescatori che mantengono vive le tradizioni del nostro mare.
E se non trovi il pesce che cercavi?
Prova qualcosa di nuovo! Al posto del solito salmone (che nel Mediterraneo non c'è), perché non provare un cefalo o uno sgombro di stagione? Scoprirai sapori nuovi e aiuterai l’ambiente a mantenersi in equilibrio.
Non è complicato: basta ricordarsi che il mare non è un supermercato aperto 24/7.
Ha i suoi tempi, le sue stagioni, i suoi ritmi. Rispettarli significa portare in tavola il meglio che il Mediterraneo può offrire, preservandolo per chi verrà dopo di noi. Perché il mare più buono è quello che sa aspettare!
L’attività - L'edizione 2024 dell'iniziativa di Gin Mare ha registrato un 40% in più di rifiuti raccolti: la metà era plastica. Ne ho scritto qui:
La notizia - Il Mediterraneo è l'area più colpita dai cambiamenti climatici dopo l'Artico. Leggere e parlare di questi argomenti non è allarmismo (o pessimismo), ma un modo per creare maggiore consapevolezza. E di conseguenza voglia di fare ognuno la propria parte (anche in piccolo) per invertire la rotta.
Il libro - Il libro del mare (o come andare a pesca di uno squalo gigante con un piccolo gommone sul vasto mare). Una chicca per la tua libreria: è una storia vera, un’avventura ma anche un bel viaggio tra storia, scienza e leggende del mare.
Il post - Facciamo una nuotata fuori dal Mediterraneo, perché questa marea argentata nel blu profondo dell’oceano è davvero ipnotica.
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Certo, un pesce non solo si riproduce, ma ha anche un ciclo di vita suo, non è un prodotto industriale… 🤔